This landmark volume presents vivid and intimate portraits of Palestinian Presidents Yasser Arafat and Mahmoud Abbas, revealing the impact these different personalities have had on the struggle for national self-determination.
Translated by Haim Watzman''A unique account of a complex and subtle negotiation about the most disputed city in the world. Its point of view is clear, but it is nonetheless a balanced presentation. In place of generalizations it tries to get at what really happened
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Jerusalem played an important role in the establishment of collective memory studies by Maurice Halbwachs in the early twentieth century. Recent studies in this field draw attention to the contribution of a variety of agents to building, maintaining, and challenging collective memory realms. Following suit, this article deals with the methods that agents of an alternative collective memory for Jerusalem use to challenge the Israeli hegemonic narrative. Before reviewing their activities in East and West Jerusalem and their resources and impact, I summarize the hegemonic narrative as presented in four memory realms. Special attention is given to both sides' use of the Internet as a means of overcoming the physical limitations of memory realms.
This article compares Palestinian refugees and exiles' written accounts of their visits to their places of origin in present-day Israel. The discussion is based on texts published by educated, upper-middle-class Palestinians living in the diaspora or in the West Bank, who made their visits as private citizens. After surveying the existing literature on refugee visits their homes in other post-conflict zones, the article discusses an aspect of Palestinian visits that previous studies have left untouched: the encounter between visitors and present occupants.
L'Autore sviluppa l'idea di internazionalizzazione di Gerusalemme, attraverso la legittimazione che viene ai dominatori della cittŕ che si sono succeduti nella storia, a cominciare dagli ebrei, dai romani, dai bizantini, dai musulmani, dai cristiani, dagli inglesi e poi ancora dagli ebrei. Tale legittimazione viene analizzata nel luogo della Cittadella di Davide, del profeta e del re, e dello scrittore di Salmi, e nel luogo del Monte del Tempio. Su tali miti di luoghi si alternano diversi popoli. L'Autore osserva poi come gli israeliani alla fine riprendono una narrazione nazionale della Cittadella di Davide, in cui viene manipolata la storia anche nella stessa elaborazione del museo all'interno della stessa Cittadella.
L'Autore sviluppa il tema dei confini di Gerusalemme (sia nella cittŕ storica che nella sua area metropolitana) evidenziando come questi siano numerosi, non sovrapposti, informali - e cioč non riconosciuti da accordi concreti rigidi -, e di conseguenza tali confini sono deboli, flessibili e attraversabili. Il tema dei confini viene verificato sulla base degli obiettivi e dei risultati demografici, delle politiche, delle azioni pianificatorie, della costruzione di unitŕ abitative seguite dai governi israeliani e dalle autoritŕ palestinesi, dell'organizzazione dei servizi e della sicurezza. Tutto ciň č considerato nelle diverse parti della grande Gerusalemme (cittŕ storica e i villaggi della sua periferia). La conclusione dell'Autore č ancora quella che esistono molti confini ambivalenti, e quindi mobili non ufficiali, e che il confine etnico-nazionale č il piů potente nel dare forma a tutti questi confini morbidi e attraversabili.